Assaggio da una vita i vini di Paolo De Marchi e debbo confessare che assai raramente ne sono stato deluso. E in quei pochissimi casi il colpevole principale non era il vino ma un tappo non perfetto. Una premessa funzionale a rafforzare la percezione dell’attendibilità con la quale si propongono da sempre i vini di Isole e Olena.
Nelle degustazioni di quest’anno hanno primeggiato il Cepparello e il Cabernet Sauvignon, oltre a una straripante versione 2009 del Vin Santo. Ma anche il resto della gamma non ha perso colpi. E i tappi, stavolta, non hanno giocato scherzi.
Vin Santo del Chianti Classico Doc 2009
ambrato-dorato brillante, profondo nei profumi di frutta secca, canditi e spezie; molto dolce all’ingresso sul palato, denso, preciso, succoso, molto lungo e per niente stucchevole nel finale. Un Vin Santo esemplare.
Toscana Rosso Igt Cabernet Sauvignon Collezione Privata 2016
scuro nel colore, presenta note di grafite, spezie, frutti neri; bocca vellutata, elegante, continua, più grintosa in chiusura con un accenno tannico ma senza effetti abrasivi o asciuganti. Complesso e profondo, ha una lunga vita davanti a sé.
Toscana Rosso Igt Cepparello 2017
Ricco e brillante nell’aspetto, profuma di ribes, ciliegie e cassis; in bocca è intenso, contrastato, saporito, dinamico, con finale dai risvolti più sapidi che tannici. Ha carattere e anche un ammirevole equilibrio in rapporto all’annata.
Toscana Rosso Igt Syrah Collezione Privata 2017
molto speziato nei profumi con aggiunta di sentori di erbe aromatiche e accenni boisé; in bocca mostra un tatto fine, levigato ma il finale è un po’ scomposto con il rovere che segnala la sua presenza. Non è la sua migliore annata ma migliora con l’ossigenazione.
Chianti Classico Docg 2017
nitidamente fruttato, è intenso, saporito, leggermente corrugato dai tannini nel finale ma piacevole.