Una bella e tranquilla vendemmia 2018 permette alla Vernaccia di San Gimignano di recuperare i volumi e i livelli produttivi persi con la complicata vendemmia 2017.
Saranno 4.630.241 le bottiglie dell’ultima annata e finiranno per la maggior parte all’estero, soprattutto Europa con Germania, Svizzera, Inghilterra e Olanda ma in assoluto il migliore mercato sono sempre gli Stati Uniti con il 16% del totale. Il restante 42% si vende e si beve in Italia ma di certo lo stappo avviene in alta percentuale nei dintorni della città perchè sono più di 3 milioni i turisti che vengono da ogni parte del mondo qui sotto le mura. Un consumo rapido e veloce, molto turistico che non premia facilmente chi investe nella denominazione Riserva né in selezioni dal profilo più complesso. Ma se non altro oggi queste tipologie di Vernaccia di San Gimignano hanno finalmente qualche traccia su cui lavorare non presentando solo delle versione potenziate, ricchi e legnose di quelle annata. Molto meglio le 2016, centrate, stilose, profonde e destinate ad invecchiare ancora benissimo, che le 2017 dove non è stato facile scegliere prodotti di veramente alto livello.
Tornando al discorso Vernaccia annata, con la 2018 recupera slancio e piacevolezza con vini centrati, piacevoli, sapidi e scattanti senza indulgere in troppa cerebralità e profilo “minerale”, qualsiasi cosa voglia dire questo termine che ci siamo impegnati a non nominare nei nostri assaggi.
Vernaccia di San Gimignano 2018
Il Colombaio di Santa Chiara Selvabianca: tropicaleggiante, pompelmo rosa e giallo, tambureggiante sapidità, carnosa susina e pesca gialla. Bocca stupenda grintosa stuzzicante, fresca, dolce nei modi ma non nei fatti, stupenda.
Vernaccia di San Gimignano Selezioni 2017
Il Colombaio di Santa Chiara Campo alla Pieve: pompelmo, tocco di vaniglia, muschio, bocca che scalcia e spinge, ben sapido, nocciole tostate, pompelmo candito, finale croccante e divertente.
Vernaccia di San Gimignano Riserva e Selezioni 2016
Il Colombaio di Santa Chiara L’Albereta: muschio bianco, pepe, legno e tostature un po’ ficcanti ma che vengono ben rette dal frutto abbondante, mela golden, pere, susine in confettura, cannella e bacca di vaniglia. Bocca carica e decisa ma un po’ dominata dal legno.
Fonte: Andrea Gori - Intravino