Gli assaggi delle tipologie Riserva e Gran Selezione completano la panoramica sul Chianti Classico alla Collection 2024, ampliando le nostre conoscenze sul valore dell’annata 2020 (lo scorso anno avevamo degustato alcuni campioni) e fornendoci una visione più profonda della 2021. Inoltre, riteniamo fondamentale capire come i produttori interpretano anno dopo anno il territorio attraverso i loro vini più importanti che dovrebbero essere anche quelli che li rappresentano al meglio. A macchia di leopardo la Riserva 2021 sembra offrire ottimi spunti di longevità dei vini attraverso sorsi austeri, solidi e riccamente compatti, con profumi identitari e chiari. Ancora una volta svetta un gruppo di aziende che ormai da diversi anni propone costantemente prodotti convincenti in grado di raccontare bene territorio e annata, mostrando una qualità che mantiene alta la bandiera del Chianti Classico. Vincono i soli noti ? No. Vince chi sembra aver avuto una maggiore sensibilità nei tempi di estrazione e nell’utilizzo ponderato del legno. Valesse per tutti si potrebbe pensare a una riserva da annali. Purtroppo non è stato così e tra i 42 campioni in degustazione si sono registrate differenze sostanziali tra i vini più performanti e gli altri.
Va meglio la Riserva 2020, espressiva e completa nella maggior parte degli assaggi da cui emerge chiaramente la palpabilità delle diverse zone delle Uga a dimostrazione che bisogna saper attendere un po’ per capire i vini. E’ la conferma, se ancora qualcuno ne avesse bisogno, della grandezza di questa annata. Di pari passo la Gran Selezione 2020 con tanti ottimi vini. Di contro, i Chianti Classico Docg Gran Selezione 2021 non sono sembrati particolarmente incisivi, anche se scriviamo questo con riserva poiché i campioni in degustazione erano appena 14. La sensazione è che l’alcolicità sia ancora la protagonista principale, lasciando poca vista al resto. Nel complesso, comunque, i Gran Selezione, che nella scorsa edizione sembravano un passo indietro rispetto alle Riserve, quest’anno sono sicuramente più in linea con le aspettative che abbiamo da vini nati per occupare il vertice della piramide qualitativa. Anche qui ribadiamo il valore del territorio di Radda: non sarà un caso se su 18 vini tra Riserva e Gran Selezione scelti da noi come migliori assaggi 8 provengono proprio da questa Uga. (Ha collaborato Titti Casiello)
Maurizio Alongi – Vigna Barbischio (94% Sangiovese, 4% Malvasia Nera, 2% Canaiolo) – Gaiole
Presenta buona complessità all’olfatto con profumi di piccoli frutti come ribes, lampone e mora che si uniscono a sentori di agrifoglio, una tenue nota vegetale e un tocco balsamico. Al palato è evidente una materia ariosa e leggiadra che rimanda immediatamente al frutto, per poi assestarsi su un tannino compatto e levigato. Lungo e minerale il finale.