Una curiosa variazione nella trama produttiva di casa Fleury, quasi tutta presenziata dal Pinot noir, è questo Champagne a base pinot gris, senza solforosa aggiunta.
Certamente una rarità, se si pensa che il pinot gris e altre varietà accessorie come arbane, petit meslier e pinot blanc, rappresentano meno dello 0,3% del totale della superficie vitata della Champagne. Gli amanti dello “stile Fleury”, pionieristico, anarchico e senza dubbio identitario della Côte des Bar, ritroveranno nel Variation Nature 2014 l’inconfondibile sigla boteriana della maison, riflesso di solarità, abbondanza e, soprattutto, salubrità. Poco più di duemila bottiglie prodotte in conduzione biodinamica (Jean-Pierre Fleury è stato il primo in Champagne a convertire la sua azienda già nel 1989), con utilizzo di lieviti indigeni, maturazione del vino base in barrique, fermentazione malolattica svolta e, come da sigla in etichetta, nature (qui siamo a 0 g/l di zucchero residuo). Accoglie con profumi di pesca noce, susina goccia d’oro e litchi oltre qualche concessione gessosa e alla frutta secca; al gusto non morde ma resta soffice, facendosi strada con passo calmo e ovattato.
Non abbiate fretta una volta stappato: un sottofondo di aromi boschivi, campestri e fumosi proveranno a tenervi ancora incollati al bicchiere.
Fonte: Monica Coluccia - Identità Golose