La Maremma grossetana ospita una denominazione della viticoltura toscana che ha tanta voglia di crescere a livello di reputazione. Sulle colline tra i fiumi Albegna e Fiora si trova il paese di Scansano, un luogo di grande bellezza paesaggistica riconosciuta già nel Medioevo, quando i nobili di Grosseto vi si trasferivano per godere del mite clima collinare lontano dal pericolo della malaria che affliggeva le pianure della maremma. In queste zone il sangiovese è principe e, come in gran parte della regione, questo vitigno prende un nomignolo dal suo colore: morellino, come il manto dei cavalli dei butteri.
Qui le uve crescono in prossimità della costa, sulle colline e nei pressi del monte Amiata: una grande diversità pedologica concentrata in pochi chilometri. Proprio grazie a ciò il Morellino di Scansano, prodotto di un territorio molto diversificato la cui denominazione comprende ben sette comuni, è considerato un vino di grande versatilità nel bicchiere, capace, infatti, di dare vita sia a espressioni di grande spessore sia a vini di pronta beva.
La bellezza di queste località è parte integrante del pregio del Morellino: il parlar di paesaggio ha, infatti, accompagnato la degustazione in Banca del Vino durante la serata del 6 maggio. Giancarlo Gariglio, curatore di Slow Wine, ha condotto la serata in compagnia del giovane direttore del Consorzio, Alessio Durazzi.
Oggi nel sud della Toscana si sta investendo moltissimo sul miglioramento della sostenibilità nella produzione agricola e, come ci dice Alessio, la viticoltura non è da meno: il Consorzio del Morellino di Scansano, infatti, è in prima fila sotto questo aspetto con il progetto “Morellino Green”, iniziativa che prevede l’installazione di 11 colonnine di ricarica per favorire il turismo con mezzi di trasporto elettrici e rendere quest’area la prima DOCG “EV(Electric Vehicle)-friendly”.
Non solo agricoltura biologica quindi, ma anche un uso oculato della tecnologia per diminuire gli interventi invasivi, come sperimenta anche la Cantina dei Vignaioli di Scansano: il progetto di questo partner del “Morellino Green” prevede infatti l’uso di droni e sensori Arduino, strumenti con cui sarà possibile rilevare lo stato di salute di ogni singola pianta del vigneto in tempi ristretti.
Un legame tra vino e paesaggio che passa attraverso la sostenibilità ambientale, necessaria al fine di preservare la qualità del vino che, come siamo sempre più consapevoli oggi, è inscindibile dalla salute del territorio.
Antonio Camillo, Morellino di Scansano 2018
Ottima espressione di Sangiovese giovane, dai toni piacevolmente lattici e dall’intenso aroma di marasca, succoso. Già oggi potremmo stapparne una bottiglia: tra i più apprezzati della serata.
Fonte: Matteo Bosticco - Slowine