Da domani mi metto a dieta! Nella wish-list dei buoni propositi per l’anno nuovo ci finisce sempre questa frase.
E così di colpo anche il vino viene eliminato dal nostro spazio temporale. Ma se per una volta non ci mettessimo a dieta? Se anziché vivere di restrizioni forzate, scegliessimo liberamente solo di essere più leggeri? E in quest’ottica di colpo ecco che quella sostenibile leggerezza dell’essere si tramuta anche in una sostenibile leggerezza del calice grazie a vini facili da bere, depauperati da sovrastrutture. Vini “glu glu”, ovverosia piacere e leggerezza allo stato liquido. Le coordinate da seguire non sono difficili da trovare, basta partire da qualche punto fermo: schiviamo le strade dall’alto grado alcolico e cambiamo direzione se al bivio incontriamo una barrique. E se avete perso la strada, sappiate che sull’asse delle ascisse non dovrebbe mai mancare quella delle annate: più fresche sono e maggiore sarà la possibilità di ritrovare nel calice un vino leggiadro. Quindi detox dagli eccessi sì, ma astemia no! Ecco 12 calici di sostenibile leggerezza dell’essere scelti da noi.
Valtellina Superiore Sassella Stella Retica 2017 -ArPePe
Alle porte di Sondrio, il Nebbiolo ha saputo adattarsi al suo clima impervio fino a trovare massima espressione con il nome di Chiavennasca. I migliori vini sono quelli che alla muscolatura preferiscono l’eleganza, come Stella Retica 2017 di Ar.Pe.Pe. un rosso di grande bevibilità e ancor più di grande classe, dove al naso prevale il mirtillo, la mora e poi largo spazio agli agrumi.
In sottofondo leggere note balsamiche e di liquirizia che diventano il preludio del sorso, che, in totale coerenza, gioca tra freschezza e sapidità su di una stola di notevole eleganza tannica.