Maschio, è maschio! Direte voi: bene, felicitazioni!!! (o era: congratulazioni? Non so, m’incasino sempre).
Io, però, non parlavo di figli e nemmeno di gattini o canini: infatti, l’esclamazione mi nasce assaggiando il nuovo Champagne Rosé de Saignée millesimo 2012 di Alain Couvreur. Che io sappia, il loro primo Rosé millesimato. Ed è, indubitabilmente, maschio. (astenersi perditempo e favorevoli alle diatribe: vini femminili/maschili/transgender, grazie). È burbanzoso negli aromi, susine rosse, ribes aspretto, con svolazzi in chiaroscuro che afferro male; un che di stentoreo, ma un che, non un troppo. Dopo qualche giorno, si allineano ben bene i chicchi di melagrana, sgranati da mano sicura e ovviamente paziente: tiene, senza mollare, a cinque giorni dallo stappo, dall’assaggio e dal viaggio. Fibra, ne abbiamo? Ora, siccome ho detto maschio, vi aspetterete una bocca ardita, più nervosa che succosa, di baldanza più che di finezza: si potrebbe aprire il dibattito, e inviare a principiare il culturale, ma lascerei le cose come stanno, e sì, la bocca è bella ardita, ma non priva di quella sana grazia, come dire, un po’… maschile.