L’attesa era grande, stanti i presupposti. Ebbene sì, nel bel mezzo di una congiuntura climatica epocale che sta segnando un significativo cambiamento, soprattutto in agricoltura, apprendere circa l’eccezionalità della annata 2021 nelle Langhe, eccezionalità intesa come estrema qualità, ha rinfocolato curiosità e passioni.
In effetti le provvidenziali riserve idriche accumulate nei terreni grazie a un inverno nevoso e assai prodigo di piogge hanno costituito il classico toccasana a fronte di una stagione estiva secca ma non caldissima, più temperata del solito, che nei mesi topici di settembre e ottobre ha garantito buone escursioni termiche e una maturazione fenolica ottimale per le uve nebbiolo, circostanze suggeritrici di vini ben bilanciati fra robustezza e finezza, dove il marchio acido e la tridimensionale stratificazione tannica avrebbero fornito i presupposti per immaginare una felice parabola evolutiva.
Non potevo quindi perdere l’occasione per andare in esplorazione e vedere l’effetto che fa. E in effetti debbo dire che in molti dei Barolo 2021 assaggiati quest’anno ho rintracciato quelle doti di contrasto, contrappunto gustativo e profondità tannica che sole attengono alle annate che contano, ciò che oramai non è così comune riscontrare in questi ultimi giri di ruota climatici.
E’ stato bello ritrovare quella sana nervosità che prelude al futuro senza per questo negarti una bevuta soddisfacente già da adesso. Uhei, ovviamente non tutte le ciambelle vengono col buco, entrano in gioco gli estri, i versanti, i cru, e l’insidia di un calore alcolico che non è che sia stata cacciata via, d’un colpo: c’è, esiste, si fa sentire, solo che la maglia strutturale favorita dall’annata propizia ne ha consentito un migliore bilanciamento, obiettivo che in corrispondenza di millesimi sempre più “a maglia larga” è difficile da raggiungere, a certe latitudini.
Proponiamo quindi una rassegna langarola a tema Barolo racchiusa in 50 etichette, la maggior parte delle quali discendenti proprio dalla 2021, l’annata attualmente in commercio, salvo le immancabili eccezioni. Ho incluso infatti alcuni Barolo a rilascio tardivo (per mera scelta aziendale), ossia qualche 2020 (annata decisamente calda) e qualche residuale 2019, un millesimo, quest’ultimo, il cui andamento stagionale ci riconduce ad una saldezza “classica”, dal portamento austero.
C’è che il Nebbiolo è sempre il Nebbiolo, e l’autorevolezza appartiene al suo Dna, checchennedicano i bemolle, le incertezze climatiche e quelle interpretative. E ti ritrovi qui, a rimuginare circa la china ascendente assunta dai prezzi dei Barolo, e a borbottare il tuo disappunto, ma non puoi fare a meno di piegarti alle tue debolezze sentimentali, e al fatto che, nonostante le contingenze ci allontanino sempre più dal tipo di fruizione che avremmo desiderato, in compagnia di un ottimo Barolo non puoi non sentirti in cima al mondo.
VIGNETI LUIGI ODDERO E FIGLI
Barolo 2021
Bel componimento: sapido, reattivo, coeso. Davvero brillante, è un ottimo Barolo d’annata e una bella compagnia.
Barolo Scarrone Vigna Rocche Rivera 2021
Tempra giovanile e potenza controllata, tonicità e vigore, eleganza e sobria signorilità: uno Scarrone la cui indubbia forza espressiva guarda il futuro dritto negli occhi.

