Spesso si associano i vini della provincia di Siena ai grandi rossi. E in effetti hanno un ruolo centrale. Ma gli appassionati sanno che il territorio si fregia anche di un bianco ricco di storia: la Vernaccia di San Gimignano. Ecco le etichette dal miglior rapporto qualità-prezzo.
La Vernaccia rappresenta uno dei vini bianchi storici all’interno di una regione prevalentemente votata alla produzione rossista qual è la Toscana; Dante, Boccaccio, Cecco Angiolieri. E poi Folgòre da San Gimignano e perfino Michelangelo Buonarroti. Non è una semplice lista di artisti quella che abbiamo appena sciorinato, ma sono le personalità che nel passato, all’interno delle loro opere o della loro corrispondenza, hanno parlato della Vernaccia di San Gimignano, probabilmente uno dei vini più citati all’interno della storia della letteratura italiana. Nonché tra i primi a ottenere la Doc, nell’ormai lontano 1966: la Docg arriverà più tardi, nel 1993.
La Vernaccia. Origine del nome
Il suo nome sembra derivare dal termine “vernaculum” che significa “del posto”. Così, probabilmente, venivano battezzati vitigni diversi diffusi localmente in varie zone d’Italia. Sono numerose, infatti, le varietà con questo nome, alcune delle quali, come quella di Serrapetrona, nelle Marche, o la schiava grigia in Alto Adige (vernatsch in tedesco) di colore rosso. Altri studiosi, invece, sostengono che il vitigno sia originario di Vernazza, in Liguria, e che solo successivamente sia giunto a San Gimignano. Comunque, già intorno all’anno Mille, questo vino occupava un posto di primo piano nel panorama enologico toscano e veniva commerciato dai mercanti fiorentini e veneziani anche nell’Europa del Nord.
La Vernaccia di San Gimignano. La denominazione
Il vitigno è uno dei tanti vanti del meraviglioso borgo di San Gimignano, immerso tra le colline senesi e la Val d’Elsa. Tra le mete turistiche più visitate nel mondo, la città è famosa per un nucleo medievale perfettamente conservato in cui campeggiano ancora numerose torri rimaste a testimoniare la potenza delle famiglie che le hanno erette ormai quasi ottocento anni fa. La denominazione copre i vigneti dell’intero comune, un territorio che nonostante non sia molto vasto (gli ettari dedicati al vitigno sono attualmente circa 750), mostra tuttavia molte sfaccettature: oltre ai terreni, che sono piuttosto compositi e presentano diverse percentuali di sabbia, argilla, sostanza organica e scheletro, contribuiscono ad accrescere la varietà pedoclimatiche le altitudini che vanno dai 60 metri fino ai 640.
Vernaccia di San Gimignano Selvabianca ’23 – Colombaio di Santa Chiara
La Vernaccia di San Gimignano Selvabianca ’23 sembra anticipare nel nome i profumi di frutta bianca fresca e i rimandi alle erbe aromatiche e ai toni quasi di sottobosco. Freschezza e bevibilità scattante, ne caratterizzano, come sempre, la bocca.
Il Colombaio di Santa Chiara della famiglia Logi ha costruito, a partire dal 2002, un progetto enologico convincente e capace di un’accelerazione formidabile che, in poco più di un ventennio, ha portato le etichette aziendali, soprattutto le Vernaccia, ad occupare stabilmente i vertici assoluti della denominazione di San Gimignano. I vini sono di ottima esecuzione e brillano per una chiara definizioni dei loro tratti distintivi, risultando autentici, golosi e territoriali.