Jep Gambardella è l’iconico personaggio interpretato in modo magistrale da Tony Servillo in quel capolavoro che è per me La grande bellezza. Film che trovo semplicemente unico perché Paolo Sorrentino ha creato una pellicola che paradossalmente potrei guardare senza volume per la potenza delle immagini o ascoltare senza video per la profondità dei dialoghi.
C’è una scena in cui Jep, con il suo amico Romano (Carlo Verdone), parla delle donne e di quante ne hanno avute, mentre Romano fa un apprezzamento su Orietta (Isabella Ferrari), con cui Jep ha passato una notte, e su quanto fosse bella. Lui gli risponde con l’indolenza classica delle persone annoiate: “Roma’, alla mia età una bella donna non è abbastanza”, lasciando sottintendere che a un certo punto della vita serve qualcosa di più.
Mi mancano ancora quindici anni per raggiungere l’età del protagonista del film eppure, per motivi diversi, provo la stessa cosa nei riguardi del vino. Per me bere non è un atto quotidiano, non bevo a pasto, per me bere è un piacere fine a se stesso che, arrivato a cinquant’anni, sento di dover razionare semplicemente perché il fisico mi ha fatto capire che i ritmi di un tempo, come normale che sia, non sono più sostenibili.
Se fossi un’auto sarei in quel momento in cui si deve sostituire la cinghia di distribuzione sperando di poter fare ancora un buon numero di kilometri con una certa tranquillità. Bevendo sempre meno, un buon vino non è abbastanza, ho bisogno che abbia qualcosa che mi colpisca, che sia originale, che abbia carattere o che mi sorprenda.
A febbraio ho partecipato alla presentazione del catalogo della distribuzione Teatro del Vino e proprio poco prima di andarmene mi sono fermato alla postazione di una azienda che non conoscevo: I Luoghi. Questa azienda di Bolgheri ha catturato la mia attenzione con una serie di assaggi che definirei coinvolgente, tanto da spingermi il giorno dopo ad acquistare due bottiglie da riassaggiare a casa con calma.
Trovo questo esercizio la prova del nove, perché per quanto preparati una giornata di assaggi è molto impegnativa, le capacità sensoriali – checché ne dicano gli esperti – dopo ore e ore ne risentono, e in più gli incontri che fai ti possono distrarre. Quindi quando qualcosa mi colpisce faccio così.
Ora non mi è chiaro il motivo per cui i vini di Bolgheri spesso vengano guardati con sufficienza da chiunque creda di aver raggiunto lo status di “capiscitore” di vino, quantomeno in Italia, ma sta di fatto che sia una delle denominazioni con cui si va più sul sicuro. Magari lo stampo internazionale dei vini toglie quell’appeal di artigiano-autoctono che fa più intenditore ma ciò non toglie che da quelle parti si trovi una qualità media dei vini solitamente piuttosto elevata.
Dell’azienda I Luoghi, nello specifico, non so nulla se non che mi piacerebbe visitarla. Non so dove stiano esattamente, come si chiamino i proprietari o come lavorino ma so quello che ho trovato negli assaggi a Villa Castelletti e quello che ho ritrovato a casa mia: una interpretazione di Bolgheri più libera, se vogliamo meno stilosa e più di cuore.
Questi i miei due assaggi.
Podere Ritorti 2021
(80% cabernet sauvignon, 20% cabernet franc, merlot, syrah)
Si apre su cacao amaro ed erba bagnata, poi mora, la parte di syrah esce con una buona piccantezza e a seguire marmellata di lamponi: il blend è riuscitissimo perché tutti i vitigni apportano qualcosa di ben definito. In bocca la parte tannica ha bisogno di ancora un po’ di fusione e l’alcol è ben integrato. Finale che spinge su note dolci e sapide lasciando una bocca vogliosa. Vino grande amico della tavola. Le quattro ore di apertura hanno dato una progressione costante. Molto buono. Circa 30 €.
Campo al Fico 2021
(80% cabernet sauvignon, 20% cabernet franc)
Dico subito che di questo vino, al contrario di Jep con Orietta, mi sono innamorato. Subito balsamico di aghi di pino, goudron, frutti scuri di bosco e gelsi, col tempo esce una netta nota di Vicks. Sorso di grande densità, tannino dolce e affusolato, ricco ma corre veloce mentre emergono note orientali e di liquirizia al palato. Anche qua la lunga apertura aiuta il liquido ad offrirsi meglio. Si beve facile, anche troppo veloce, solo diverse bottiglie presenti ci permettono di farlo durare nel bicchiere per poter godere di tutta questa complessità. Davvero un gioiellino. Circa 50 €.
Ora sono curioso di assaggiare i 2022 de I Luoghi visto che a Bolgheri si parla già di una annata da ricordare.