L’annata 2022 nel Chianti Classico racconta una storia di adattamento e resilienza, dove i produttori hanno dovuto confrontarsi con una delle annate più calde mai registrate in Toscana. Nonostante le sfide climatiche estreme, i Chianti Classico Riserva 2022 mostrano risultati interessanti e in alcuni casi sorprendenti.
Lontano da facili ricette, in controtendenza rispetto ad altre denominazioni e alla stessa Gran Selezione, i migliori Riserva 2022 sono vini che hanno bisogno di tempo per esprimersi al meglio ma potrebbero risultate ottimi anche in prospettiva negli anni.
Complessivamente emerge un profilo aromatico dominato da frutti scuri e maturi che fanno un poco rimpiangere le note agrumate e floreali di gambelliana memoria: more di rovo, mirtilli selvatici e cassis sono presenti in modo consistente, affiancati da note di amarene e visciole. Si tratta di una prevalenza di frutta matura che riflette chiaramente l’impronta termica dell’annata ma i migliori produttori sono riusciti a mantenere una notevole freschezza, come dimostrano le note di spezie (pepe nero, cardamomo) e floreali (viola, rosa) che compaiono in alcuni campioni.
La media qualitativa si attesta su livelli notevoli (92/100), con punte d’eccellenza che raggiungono i 96/100 (Cigliano di Sopra e San Giusto a Rentennano). È interessante notare come i vini migliori siano quelli che hanno saputo interpretare la maturità del frutto senza eccessi, mantenendo un equilibrio tra potenza e finezza, spesso grazie a note balsamiche e minerali che bilanciano la ricchezza del frutto.
L’elemento più sorprendente è forse la capacità di molti produttori di aver ottenuto vini di notevole bevibilità nonostante le condizioni climatiche estreme. Questo suggerisce un’evoluzione significativa nella gestione del vigneto e nelle tecniche di vinificazione, sempre più orientate a preservare freschezza ed eleganza anche nelle annate più calde. A livello di UGA, bello il risultato di San Casciano nonostante il fatto che si tratti della zona mediamente più calda della DOCG, la conferma di Radda e l’accoppiata Montefioralle-Greve che emerge un po’ a sorpresa.
La sfida del cambiamento climatico emerge chiaramente in questa annata ma le risposte dei produttori mostrano una maturità tecnica e una conoscenza del territorio che hanno permesso di ottenere vini di personalità, pur nei limiti imposti dalla stagione.
Maurizio Alongi Vigna Barbischio
Arancio rosso, pepe nero, lamponi in confettura, cassis maturo, grazia floreale viola rosa damascata tabacco dolce, mirtilli selvatici, succulento il finale con menta e sapidità.