Due giorni trascorsi a Modena per la Champagne Experience, l’occasione quasi unica di assaggiare numerose tipologie di Champagne, un’esperienza unica per appassionati e addetti al settore, considerando la possibilità di gustare bottiglie rare, essendo prodotte in numero ridotto di esemplari. Malgrado la crisi delle vendite sia evidente, messa in risalto da numeri che dimostrano il calo degli acquisti, l’interesse sul prodotto rimane alto, ed è forse proprio ora il momento giusto per approfondire la conoscenza di un vino unico, che per molti rappresenta ancora solo il consumo delle grandi occasioni.
Se alcuni nomi di Maison sono entrati nell’immaginario collettivo e colpiscono un pubblico generico, per coloro che si innamorano dello Champagne, la passione diventa la molla per scoprire un modo di bere incredibilmente contemporaneo, fatto di tante realtà composite, che uniscono i piccoli produttori anche artigianali ad un sistema di produzione impostato su schemi industriali. Bassa gradazione, presenza di bollicine, il colore bianco e rosato sono tutti fattori di moda che favoriscono l’approccio anche per chi, normalmente, non consuma vini tradizionali. Ora poi che in molti produttori di Champagne hanno adottato una retro etichetta molto chiara ed esaustiva riguardante la tipologia di vino, il tipo di uve utilizzate, la maturazione effettuata e la data di sboccatura, ecco che diventa più facile muoversi nella scelta. Di seguito gli assaggi più interessanti della kermesse emiliana.
TARLANT
L’Enclume Blanc de Blancs Brut Nature 2011 Millesimato 100% Chardonnay
Quasi cento anni di vita come casa spumantistica, per una maison piccola, di 14 ettari vitati, ma con una lunga tradizione alle spalle, considerando che le origini come produttori di vino si fanno risalire alla fine del XVII secolo. Uno stile aziendale molto chiaro, che non cerca la beva facile, tanto che dagli anni Novanta i vini prodotti sono tutti a dosaggio zero ed extra brut. Questa etichetta viene prodotta con spremitura soffice, il vino trascorre 8 mesi in barrique, e senza subire filtrazioni o chiarifiche, trascorre 10 anni in bottiglia. La sboccatura è avvenuta nel 2022 ed è intrigante l’approccio al naso, dove si ritrova la macchia mediterranea e la parte della pietra che si asciuga, mentre in bocca si è conquistati dal corpo vibrante e dalla salinità gustosa e appagante.