Camminare fra le centenarie e sessagenarie vigne di Ronco Pitotti è sempre una profonda emozione. Entrare nei terrazzamenti viticoli risalenti al XVI secolo circondati da bosco e prati, mentre ascolti il ciarlare degli uccelli e percepisci la vita pulsare, è una magia. I custodi di questo ecosistema sono Lorenzo Mocchiutti e la moglie Federica Magrini, ovvero i Vignai da Duline. “Chioma integrale”, come viene scherzosamente chiamato Lorenzo, un po’ per le sue fluenti chiome, un po’ perché è un fautore di non cimare le vigne (anche un suo vino, una Malvasia Istriana, si chiama così) mi scorta verso un luogo sacro. Qui hanno piantato una piramide rovesciata che è una scultura, ma anche un altare, per celebrare un rito: assaggiare nella natura il loro Morus Alba.
Il duo oltre ad avere in affitto questo storico vigneto a Manzano, si prende cura da circa 25 anni della proprietà del bisnonno Mocchiutti a La Duline, quattro ettari con vigne che risalgono al 1908. Mi ha sempre colpito il loro profondo rispetto verso la terra e la vitalità del suolo, che passa anche attraverso il biologico vero, e che si sostanzia in una filosofia di vita che non è uno slogan ma connessione autentica con la viticoltura.
Morus Alba 2020 distilla il territorio: unisce la Malvasia Istriana de La Duline (60%) al Sauvignon di Ronco Pitotti in un connubio di profumi aromatici, di tensione vibrante, eleganza e pura espressività.