Merlot Come Se 2008 arriva da una piccola vigna di Montalcino. L’azienda è Il Colle, nasce nel 1972, ed è condotta a dovere da Caterina Carli. Fu il padre a voler piantare pochi filari di merlot, varietà che non è mai piaciuta a Caterina, soprattutto quando i vini ottenuti da questo vitigno sono piuttosto giovani. Da li l’idea di farli uscire in commercio a più di dieci anni dalla vendemmia, per un’espressione di merlot più complessa, matura e sfaccettata. Con la 2008 per noi l’obiettivo è centrato!
LA VIGNA | Come Se arriva da pochi filari che furono piantati dal padre di Caterina Carli negli anni Novanta. Se il papà di Caterina era convinto di quella scelta, Caterina invece mostra ancora oggi le sue perplessità, non sulla buona qualità delle uve da queste parti, piuttosto dalle caratteristiche che il merlot offre nel bicchiere. Tutto nasce da una piccola vigna esposta a sud-est, posta a 230 metri d’altitudine. Le rese non superano i 30 quintali ettaro, il terreno è di origine argillosa, ma sono presenti anche sedimenti calcarei e sabbiosi e fa nascere vini di carattere, autentici e molto longevi.
LA PERSONA | Caterina Carli nasce nel 1972, esattamente quando nasce l’azienda Il Colle, fondata dal padre. La sua vita è sempre stata contornata da vite e vino, non solo un lavoro per lei ma una grande passione. Caterina ripete sempre “faccio vino per mestiere, mentre la vite è la mia grande passione” indicando quindi l’importanza per lei dello stare in vigna, tra i filari, ad accudire le piante, grappolo per grappolo. La grande guida e l’ispirazione arriva da Giulio Gambelli che qui lavorò con l’idea condivisa di esaltare al meglio il sangiovese che poi sarebbe divenuto Rosso e Brunello. Il suo rapporto col Merlot non è proprio lo stesso, ma Caterina ha continuato a produrre poche bottiglie da quei filari impiantati trent’anni fa dal padre. “Lo lascio maturare a lungo, oltre nove anni, così perde le sue caratteristiche primarie, la sua mascolinità e si avvicina alla mia idea di vino. Il nome? Come Se… fosse donna! Perché il tempo è galantuomo e dopo anni il vino acquista per me l’eleganza, la finezza e l’armonia dei vini che piacciono a me.”
IL VINO | Del 2008 ne furono prodotti più di 2500 bottiglie, ma attualmente in commercio ne rimangono 800. È un vino che si ottiene da rese molto basse, la fermentazione avviene in tini di acciaio attraverso lieviti indigeni. Poi la lunghissima maturazione in botti grandi di rovere di Slavonia per ben nove anni. A questo punto anche la permanenza in bottiglia è lunga, in questo caso il vino è stato imbottigliato nel febbraio 2019. La solforosa è ridotta al minimo. Di colore rosso granato ha solo lievi riflessi arancio. Il naso colpisce fin da subito. Alla cieca non penseremmo mai esser difronte a un vino di 15 anni: il frutto è ancora vivo e vitale, è un frutto rosso che poi fa trasparire note di sottobosco, liquirizia, radici e un bel tocco pepato. La bocca è energica, dalla freschezza acida ancora brillante, la sapidità non manca ed è per questo che il vino ha un allungo di tutto rispetto. Persistenza da manuale e finale pulitissimo.