Dopo qualche anno di assenza torno con piacere all’anteprima della Vernaccia di San Gimignano per constatare lo stato dell’arte della principale denominazione bianchista toscana.
San Gimignano è un luogo incantato, in cui il tempo sembra essersi fermato al medioevo, almeno ad alzar lo sguardo verso il cielo a cui anelano le sue imponenti torri. Un contesto privilegiato in cui fare vini e in cui approcciarsi alla degustazione o, ancor più, all’enoturismo di cui le cantine locali conoscono benissimo il potenziale. Un’atmosfera di grande suggestione scalfita “solo” dall’imperterrito via vai di turisti “mordi e fuggi” che, pandemia a parte, sono soliti affollare la città in quasi ogni periodo dell’anno. Un “mordi e fuggi” che si traduce, enoicamente parlando, in un “bevi e fuggi” o nel classico acquisto delle “bottiglie souvenir” che, a prescindere dall’indotto meramente economico che possono produrre, hanno inciso per anni (e, in alcuni casi, ancora lo fanno) fortemente sugli obiettivi enologici dei produttori di Vernaccia, mantenendo la produzione locale su uno standard idoneo alla vendita in loco, ottimizzando la resa senza puntare troppo ai picchi qualitativi auspicabili in un areale che può e sa mostrare la propria vocazione dalla vigna al bicchiere. Le cose sembrano cambiare e, probabilmente, questi due anni di “shock” dovuti al minor afflusso turistico, hanno portato molti dei produttori della città delle “cento torri” a guardare ai propri vini e alle proprie prospettive commerciali in maniera più oculata e maggiormente votata alla qualità, provando ad affiancare o, quanto meno, ad avvicinare alcune virtuose realtà che da anni propongono una visione differente, toccando picchi identitari e qualitativi di tutto rispetto.
Il Colombaio di Santa Chiara Vernaccia di San Gimignano Docg “Selvabianca” 2021
Nitido, fresco, minerale sin dal primo naso. Vino dall’identità palese e dalla grande agilità. Salino in chiusura.
Il Colombaio di Santa Chiara Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva “L’Albereta” 2019
Armonico nella sua forza espressiva decisa e intensa. Il sorso è ben equilibrato fra struttura e acidità. Saporito in chiusura. Ottime prospettive evolutive. Elegante come pochi altri sanno essere.
Fonte: Wineblogroll.com