Un vero successo il ritorno a Modena di Champagne Experience. Sintesi di una celebrazione.
Quando lo Champagne chiama non è possibile resistere. A maggior ragione dopo mesi di isolamento. Il format di (Modena) Champagne Experience è rimasto pressoché invariato rispetto all’edizione 2019 ma, volendo essere obiettivi, non si sentiva esigenza di variazione.
Il successo che negli anni ha dato visibilità e autorevolezza alla manifestazione ha spinto tutti come un’onda lunga trasportando gli amanti delle bolle fino al 2021 quasi come se niente fosse accaduto, come se il rapporto non si fosse mai interrotto.
Mi ha colpito l’adesione massiva, la risposta della gente nonostante i posti contingentati per ragioni che ormai sono inutili da spiegare. Così come diventa inutile da spiegare il perché di (così ha ufficializzato l’organizzazione nel post-evento) oltre 6.000 presenze nei padiglioni Modenafiere fra domenica 10 e lunedì 11 ottobre appena passati.
Larmandier-Bernier
(importa: Teatro del vino)
Fatemi aggiungere una terza maison all’area Côte de Blancs. Larmandier-Bernier vince il mio personale premio della critica MCE 2021
Longitude Premier Cru Extra Brut: vino di altissima bevibilità, poche infiocchettature e dopo 4 anni sui lieviti uno Champagne gradevolissimo che sa di nocciola, fiori di campo e crostata di limone. Un azienda che lavora in regime biodinamico con grandi risultati e il bello arriva dopo questo buon 4 g/l di piacevolezza solo Chardonnay fra l’ottimo e l’eccellente.
Terre De Vertus Premier Cru Pas Dosé 2015: e qui siamo già oltre l’asticella… Da una particella estremamente vocata, con vigne di 80 anni, dal 1995 questo è un Premier Cru millesimato completo. Frutta bianca, nespola, gelsomino arricchiscono i profumi del pane appena sfornato e della terra. Dosaggio zero assoluto, 4 anni sui lieviti, un risultato eccellente. Sapido e lunghissimo ma non infinito.
Vieille Vigne Du Levant Grand Cru Extra Brut 2012: l’infinito arriva qui e arriva, ricordiamolo, da uno chardonnay in purezza. Un lieu-dit che evidentemente crea una situazione magica per vinificare ma da solo non basta. La mano preziosa dell’uomo in Larmandier-Bernier si svela come un fil rouge sui vari Champagne. Qui gli aromi si snocciolano con grande facilità, c’è di tutto in questa bottiglia che ha custodito il liquido per 8 anni prima di essere sboccata. E’ però il perlage che impressiona con la sua setosità che solletica magicamente e che trascina i sapori davvero per minuti.
Fonte: Paolo Bini - SpiritoItaliano.net