La recente fondazione e le poche annate prodotte costituirebbero per qualsiasi azienda un robusto alibi per giustificare risultati altalenanti e un carattere approssimativo e indefinito. Non è proprio così per la Tenuta di Carleone, in quel di Radda in Chianti. Sin dalle primissime uscite i loro vini si sono infatti distinti per il senso di leggerezza e istintiva bevibilità, facendo proprio uno stile “in sottrazione” che li rende già inconfondibili ed esalta gli aspetti più sfumati e sottili del sangiovese. Merito dell’altitudine dei vigneti e del terroir raddese? In parte sicuramente si, ma, è inutile girarci intorno, il principale artefice è Sean O’Callaghan con la sua visione artistica del vino. So bene che i paladini del “tecnicamente corretto” talvolta storcono la bocca difronte ai vini curati da Sean e al loro corredo, vero o presunto, di volatili e difetti assortiti, ma con il suo modo di fare vino pericolosamente riesce piuttosto spesso a far vibrare le corde dell’emozione e l’Uno di Carleone 2018 ne è l’ennesimo testimone.
Toscana Rosso Igt Uno di Carleone 2018
limpido e leggero nel colore, profuma di rose e viole, ha un tatto fine, un vero soffio, fresco ed elegante, con tannino puntiforme, praticamente inavvertibile e finale lungo, tutto da bere, tutto in finezza.
Chianti Classico Docg Carleone 2018
colore leggero, vivo, tipico, per un vino fresco, scorrevole, anche elegante e lieve al tatto, di medio corpo e finale, apprezzabile per stile e bevibilità.
Toscana Rosso Igt Il Guercio 2019
colore blando, naso pungente, sapore agile, istintivo, dai toni sfumati, di scarso peso estrattivo e voluta leggerezza. Coerente con lo stile “Carleone”.
Toscana Rosso Igt Il Randagio 2019
un po’ approssimativo nei profumi dal fondo fruttato; il tatto è leggermente rugoso ma piacevole e di buona beva nel complesso.