La Vernaccia di San Gimignano è il bianco toscano più antico e famoso, il Vermentino di Maremma è, in confronto, giovane e agguerrito.
Mettiamo sul piatto due tipologie di bianchi toscani che rappresentano le due facce della medaglia: la Vernaccia di San Gimignano, bianco dalla nobiltà riconosciuta, citato da Dante, bevuto alle tavole dei nobili e dei papi, e il Vermentino della Maremma, il bianco che spopola sulle spiagge e le isole toscane, nonché a bordo piscina e nei ristoranti della Costa.
Le caratteristiche dei due vitigni sono differenti. La vernaccia probabilmente prende il nome dal latino vernaculum che vuol dire “del posto”, “nativo”, il che spiegherebbe la molteplicità di uve che nel nostro paese vanno sotto questo nome. Quella di San Gimignano è ricca di carattere e di corpo, asciutta ed alcolica, dai profumi delicati, ampi e leggermente aromatici, che tendono ad esaltarsi con l’invecchiamento. Il vermentino, diffuso in Sardegna, Corsica e Liguria, anche sulla Costa Toscana ha trovato la sua casa e in generale produce vini freschi e vivaci, delicatamente aromatici, che risultano fruttati e gradevoli. In entrambi i casi, lavorazioni più moderne riescono a esaltare gli aspetti aromatici, conferendo un maggiore interesse ai vini.
Il campione in questo senso è il produttore di San Gimignano Il Colombaio di Santa Chiara. Azienda giovane col cuore antico. Dalla fondazione negli anni Cinquanta, ad opera di Mario Logi, alla svolta operata agli inizi degli anni 2000 dai figli Alessio (enologo) con i fratelli Giampiero e Stefano, Il Colombaio di Santa Chiara rappresenta la modernità della Vernaccia.
Ottime esposizioni e una severa conduzione delle vigne; fermentazioni innovative per esaltare acidità, freschezza, verticalità; un uso del legno molto leggero sulla Riserva.
Un progetto familiare (è entrata in azienda anche l’ultima generazione) dove ognuno ha un ruolo ma la visione è collettiva.
Vernaccia di San Gimignano Selva Bianca 2019 Il Colombaio di Santa Chiara
Da uve vernaccia, affina in acciaio sui lieviti per qualche mese.
Paglierino con riflessi verdini. Olfatto deciso e ampio su note fresche di finocchio, gesso, frutta bianca. Trama gustativa agile e scattante, saporita, di buona persistenza e progressione. Il finale è saporito e in grande coerenza olfattiva.
Fonte: Doctor Wine