Tre annate molto diverse ma che fanno emergere molto bene un denominatore comune di questa tipologia che fa da apripista a tutta Bolgheri. Una tipologia che determina il grande successo di questa DOC sugli scaffali, che ha il prezzo medio più elevato d’Italia, quasi il doppio delle Langhe e di Montalcino con una redditività per le aziende che potete anche solo immaginare. Gran parte di questo successo (che si declina su quasi 4 milioni di bottiglie) è dovuto a 3-4 interpreti che hanno sempre lavorato sul mercato per la denominazione prima ancora che per l’azienda e il brand personale in una crescita corale che ha visto una situazione win-win per tutti gli attori della filiera.
La particolarità quasi tutta bolgherese è che la selezione delle uve e dei vigneti è lasciata libera, nel senso che l’uva per il Bolgheri superiore può essere usata per il Bolgheri DOC e viceversa, una situazione di libertà che lascia spazio a interpretazioni diversificate e in grado di coprire varie esigenze gustative.
I vini 2019 (che potrebbero entrare già in commercio) sono vini che possono anche non fare legno, mentre per il 2018 e 2017 si tratta di piccoli “superiore” che fanno una parte di affinamento in legno e in genere sono prodotti che per struttura e persistenza rivaleggiano con vini di lignaggio superiore. La fascia di prezzo va dai 18 euro fino ai 30 e ci si trova però sempre e comunque piacevolezza più o meno sfacciata e ruffiana e quasi mai fine a se stessa. Come annata la 2019 si impone per freschezza e brillantezza oltreché per definizione tannica ma richiede almeno altri 6 mesi per essere apprezzata davvero, mentre i 2018 sono quasi tutti pronti e qualche nota verde la palesano soprattutto in vini dove è in maggior presenza il cabernet sauvignon. I 2017 sono un po’ fermi là dov’erano confermando tutte le difficoltà dell’annata, la permanenza ulteriore in bottiglia non li migliora più di tanto.
Le Macchiole Le Macchiole 2019
Naso dai tratti crudi e sanguigni, con cenni mentolati, cui seguono cenni di cioccolata e sentori tostati da legno. Bell’ingresso in bocca leggero ma solido, sorso dinamico e scattante, con bel respiro balsamico sul finale.
Fonte: Andrea Gori - IntraVino