C’è persistenza e lunghezza di gusto in questo Champagne blanc de noirs, ovvero da pinot nero, della Côte de Bar. Ma vince soprattutto per equilibrio e gradevolezza olfattiva e di sorso.
Profuma di pane tostato, burro fuso, accenno di fiori bianchi arricchiti da incastonature al rosmarino, tè verde e talco mentolato. Un’acidità agrumata stempera la sostanza succosa che si palesa dolce e oleosa solo in centro bocca, per poi virare in un finale minerale e fresco. La bollicina dà un tocco di eleganza sia al tatto che al gusto, pur con una persistenza non paradigmatica. Da uno Champagne dal costo accessibile è difficile aspettarsi di più.
Imbottigliato nel 2014 e dégorgement datato gennaio 2019.
Fleury è marchio storico della Côte de Bar (a Sud della Champagne classica), attivo dal 1895. Conduce i 25 ettari della tenuta in regime biodinamico dal 1992 e il motto della Maison non a caso è “L’art d’être naturel”: a me piace anche per questo.
Fonte: Maura Firmani - Intralcio