La mia personale abitudine ad attendere qualsiasi bianco di buona fattura almeno tre anni trova conferma anche nel Catarratto di Centopassi. Spesso un po’ anonimo in estrema gioventù, molto più interessante quando trova un suo equilibrio tra la morbidezza del frutto e la salinità del varietale. Sorprende questo 2015 (millesimo molto spesso seduto, soprattutto sui bianchi) per articolazione e grande bevibilità.
Il naso corteggia diverse suggestioni, quelle iodate in primis, ma anche una traccia nitida di melone bianco, un pizzico di floreale e un po’ di nocciola in filigrana. La bocca è a prova di bevitore trasversale: accontenta chi vuole qualche carezza spensierata e chi ama il carattere sapido del Catarratto; quindi freschezza e frutto, con un’interessante evoluzione in bottiglia, che lo sfina e ne rilancia la scorrevolezza. Bello il finale, decisamente lungo.
Fonte: Adriano Aiello - Intralcio