Non si è mai del tutto sicuri della perfetta corrispondenza tra una bottiglia e l’altra dello stesso vino, anche se aperte contemporaneamente, figuriamoci se l’apertura avviene su una distanza di tre anni. Basti pensare alla natura volubile e mutabile dei tappi di sughero: stessa origine, stesso lotto di produzione, stesso criterio di conservazione e giorno di imbottigliamento, eppure ognuno di essi può presentare reazioni diverse nel delicato rapporto con l’ossigeno.
L’assaggio delle annate 2008, 2010 e 2014 del Morus Alba (malvasia e sauvignon), avvenuto contemporaneamente tre anni fa, aveva offerto riscontri largamente positivi ma anche decisamente diversi tra loro. Il più contraddittorio dei tre millesimi testati era stato il 2008. Un vino che era apparso scalpitante e irrequieto, tipicamente “sauvignon” nei profumi e fortemente sapido nel sapore, con una grinta vicina a sconfinare nell’aggressività e una scia boisé ancora avvertibile in chiusura. Molto carattere e molta gioventù, insomma, ma non altrettanto equilibrio.
Riprovato di recente, si è invece mostrato in una veste decisamente diversa; preciso nei profumi, ordinato e composto nello sviluppo del sapore, lungo e piacevolmente soffice nel finale. In poche parole, un vero campione di equilibrio. Radicalmente trasformato da “selvaggio” a “civilizzato”.
Anche se radicali come in questo caso, sono cambiamenti frequenti nel vino, specialmente nei primi anni di bottiglia; è invece piuttosto insolito e raro osservare questo fenomeno su un vino bianco con una decina di anni sulle spalle.
Tuttavia, se pure non ci siano elementi sufficienti per scartare l’ipotesi di due bottiglie non proprio omogenee tra loro, non si può neanche escludere la naturale evoluzione di un vino dalla sorprendente forza vitale e dal carattere così originale, quale è il Morus Alba.
Assaggi di febbraio 2017
Colli Orientali del Friuli Bianco DOC Morus Alba 2008
intenso nei profumi con note varietali di salvia e fiori di lavanda; sapore deciso, molto sapido e contrastato, reattivo al limite dell’aggressività, con finale coerentemente poco disteso e leggermente boisé ma saporito. Nonostante i quasi 9 anni di età appare in una fase ancora giovanile, da attendere.
Bianco delle Venezie IGT Morus Alba 2010
vivo, tonico, dinamico nello sviluppo, possiede slancio, pulizia e lunghezza; associa felicemente il carattere alla finezza espressiva.
Venezia Giulia IGT Morus Alba 2014
preciso e nitido aromaticamente, è sapido, continuo, non intenso e profondo come il 2010 ma molto simile dal punto di vista stilistico.
Assaggio di febbraio 2020
Colli Orientali del Friuli IGT Morus Alba 2008
intenso e brillante nel colore, presenta delicati sentori di nespole e fiori di biancospino, con lievissimi cenni di idrocarburi sullo sfondo; palato succoso, tonico, gustoso, assai ben bilanciato, lungo nel finale. Un vino di sorprendente vitalità e precisa definizione stilistica.