Più che un nuovo Prosecco, si può considerare come una nuova concezione di Prosecco. Ma facendo un salto nel passato. La famiglia Ferraro, il vignaiolo Luca in primis, ne è convintissima, tanto da far uscire un vino, il Vecchie Uve Asolo Docg, che attinge a piene mani da quelle uve che erano state dimenticate in passato per lasciare spazio alla Glera.
Ma prima bisogna guardare il territorio: le vigne dell’azienda Bele Casel si trovano sulle impervie colline di Monfumo, nella zona dell’Asolo. Vigne vecchie, con rese qualitativamente molto alte e quantitativamente molto basse. «Nella nostra testa – spiega Luca Ferraro – questo progetto parte da lontano, da quando in una vecchissima vigna di Monfumo abbiamo trovato vecchie varietà locali: Rabbiosa, Marzemina Bianca, Bianchetta trevigiana e Perera. Le abbiamo lavorate singolarmente cercando inizialmente di capire come farle esprimerle al meglio. Abbiamo sbagliato, provato e riprovato: finalmente con l’annata 2016 abbiamo raggiunto quello che secondo noi è il giusto equilibrio».
Così nasce il viaggio all’incontrario: non una Glera in purezza, con rapida fermentazione in autoclave, bensì Rabbiosa, Marzemina Bianca, Bianchetta trevigiana, Perera e poi anche Glera che rimangono per un anno sulle fecce fini e per un altro anno lavorano in autoclave, per un metodo Martinotti lunghissimo. E senza residuo zuccherino.
Un percorso lento e complesso per un vino che per chi non è appassionato del mondo del Prosecco, ti fa fare pace con questo prodotto. Ma si tratta di Asolo, non Prosecco. Con questo vino, che va a completare la già ottima gamma di Bele Casel, si raggiunge una grande complessità olfattiva, unita a una straordinaria bevibilità. «Di sicuro– racconta Luca Ferraro – abbiamo sempre lavorato per alzare l’asticella della qualità e del valore percepito di un vino che, per troppo tempo, è stato considerato come lo “spumante da prezzo”».
Fonte: Identità Golose di Vino