La Vitovska di Marko Fon è figlia del sole, del vento e del Carso sloveno. Vino roccioso a cui Marko dedica cura e amore.
Forse perché giocato su elementi violenti, si esprime con forza pur partendo da toni sommessi per arrivare poi ad un aspetto piuttosto variegato. Il colore è giallo oro luminoso, sembra quasi essere dotato di una luce propria. Il naso sulle prime si muove con note sorprendentemente ferruginose che mi spiazzano; lentamente si apre verso erbe officinali con aromi di macchia mediterranea, timo selvatico, mirto, elicriso. Al palato esprime tutta la sua verticalità, è subito salino, iodato per poi allungarsi su sensazioni di radice di liquirizia, una dolcezza fusa con una parte amaricante molto gentile. L’acidità è ben presente lavora sul palato donando bevibilità. L’idea è di un vino dotato di acidità ma bilanciato da un’uva raccolta in piena maturazione, quindi sensazioni di frutta gustosa. È ottenuto da fermentazione spontanea e non è filtrato anche se all’aspetto non si evidenziano velature o parti torbide. Esecuzione precisa, senza sbavature, il vino si muove con ritmo regolare fino all’ultimo goccia.
Penso spesso all’idea di quanti ancora pensano che il vino bianco debba essere bevuto entro qualche anno. Questo 2012 ha ancora molta strada da fare.
Fonte: Gianpaolo Giacobbo - Intralcio Magazine