I pensieri sono sempre più scapigliati e cominciano ad ammassarsi. Nel groviglio emerge questo e quello, senza una logica particolare o almeno apparente.
Bevendo Chateau Simone Blanc 2013 mi sono venute in mente un sacco di cose. Un vecchio articolo di Giovanni Ascione dal quale ho imparato molto. Gli amici dell’Enoteca Penati di Oggiono, Lecco, dove organizzammo una bellissima verticale. Quelli di Teatro del Vino, che lo distrubuiscono in Italia. Un viaggio estivo, in macchina per il sud della Francia. Vento in faccia, mare, ovviamente vino. In Provenza Château Simone, bevuto e finalmente visto.
Dopo l’inarrivabile 2012, questo Palette Blanc ’13 appare un po’ monolitico. Per i suoi standard, attenzione, perché il vino si beve che è una meraviglia ed ha sapore da vendere.
Vado a riprendermi le note dell’articolo di Giovanni: “vino dalla potenza impressionante, con una stratificazione olfattiva ed una stoffa gustativa che potrebbero far pensare ad un mattone di scarsa bevibilità; eppure l’eleganza che contraddistingue ogni opera dei Rougier è tutta confermata. Naso a tratti borgognone, con la frutta bianca matura ammantata di toni gessosi e richiami di erbe aromatiche, non senza ancora qualche lieve sbuffo fumé. Bocca decisamente sapida, lievemente calda, con una chiusura dai netti ritorni minerali (…)”. Così è ma del doman non v’è certezza…