L’annuale degustazione in sala Dante per l’Anteprima Vernaccia 2020 prevedeva un approfondimento su cosa si intende per “classicità” nel mondo del vino oggi e le annate 2019 e la Riserva 2018 in anteprima per la stampa durante gli assaggi alla Rocca di San Gimignano lo hanno impersonato in maniera precisa ed efficace. Due annate gemelle diverse con produzione sostanzialmente identica (39.381 ettolitri per 4.672.253 bottiglie per la 2019, 39.618 per 4.630.241 la 2018) nei bicchieri è stato interessante notare come la media qualitativa della 2019 sia stata superiore e molto elevata mentre la 2018 ha mostrato più disomogeneità in gran parte dovuto al diverso andamento di settembre: nella 2019 si è potuto vendemmiare anche molto tardi (quasi ad ottobre) mentre nel 2018 molti hanno anticipato per paura delle piogge e delle temperature in calo. Difficile generalizzare però perchè San Gimignano è un mosaico di suoli e microclimi molto complesso che finalmente nei bicchieri comincia ad apparire chiaro.
Ancora un salto in avanti complessivo sulle versioni annata davvero importante, più distanze sulla 2018 e belle le conferme che anche in un’annata difficile e calda come la 2017 il binomio storico uva e territorio abbia permesso vini ambiziosi e ricchi senza stravolgimenti sensoriali.
Vernaccia di San Gimignano Annata 2019
Il Colombaio di Santa Chiara – Selvabianca
Acacia, osmanto, biancospino e lime, iodio e gesso, sorso salino è piacevolissimo.
Vernaccia di San Gimignano Annata e Riserva 2018
Il Colombaio di Santa Chiara – Campo della Pieve
Ricco e dolce, mughetto anice timo e pesca bianca, bocca agile ma con struttura sottesa bella e ricca che occupa il palato e non lo molla più.
Vernaccia di San Gimignano 2017
Il Colombaio di Santa Chiara – Riserva Albereta
Quadro aromatico ampio e solenne, incenso, rosa thea, mandarino e zenzero, bocca sospesa e candita, speziatura e carnosità, finale di roccia sale e frutto.