Stappare una bottiglia di Viña Tondonia può rappresentare un’esperienza da ricordare e fermare nel tempo, e in effetti lo è stato. Si ha, infatti, l’impressione di affrontarlo e attraversarlo il tempo, con lentezza e serenità d’animo, in buona compagnia, in un viaggio nel passato per godere del presente.
Siamo in Rioja, regione che prende il nome dal fiume Oja, ”rio Oja”, che attraversa la regione della Spagna settentrionale, poco più a Sud di Bilbao. Una collocazione geografica che ha molto influito sulla storia vitivinicola della regione caratterizzata da forti influenze francesi, sin dalla metà del XIX secolo, quando qui arrivarono in centinaia tra viticoltori e commercianti bordolesi alla ricerca di fortuna dopo che la fillossera aveva distrutto i loro vigneti e azzerato quasi il loro commercio di vini.
Anche Don Rafael López de Heredia y Landeta ne è rimasto irrimediabilmente affascinato dai francesi, si è infatti formato a Bayonne e ha continuamente provato a ”rubare” ai francesi arrivati in regione i loro segreti, la tecnica, prima di avviare la sua bodega, aiutato nel successo fulminante anche per un cambio repentino nelle tasse e nelle politiche doganali locali che pian piano rendeva sempre più costoso esportare vino in Francia dalla Rioja, tanto che i négociants francesi ripresero via via a rientrare in Francia.
E’ il 1877 quando ad Haro, capitale della Rioja Alta, nasce la Bodega R. López de Heredia Viña Tondonia, ancora oggi uno dei nomi che ispira maggior rispetto e ammirazione tra le aziende produttrici di “vino fino”.
L’azienda ha saputo costruire una storia straordinaria e unica, conta oggi su un vigneto di proprietà di 170 ettari, coltivati perlopiù con Tempranillo, Vernaccia, Graciano e Mazuelo; sono oggi nomi ridondanti quelli di Viña Tondonia, Viña Cubillo, Viña Bosconia e Viña Gravonia che danno il nome alle etichette storiche divenute negli anni immortali. Contribuiscono certamente al mito anche alcuni aspetti di una rarità se vogliamo sorprendente ai giorni nostri: l’azienda conserva tutt’oggi un carattere fortemente familiare, ne detiene infatti le redini Mercedes López de Heredia; altro significativo segno distintivo è che Viña Tondonia sia tutt’ora un’azienda davvero unica anche perchè utilizza solo botti costruite artigianalmente nella sua proprietà, con legni provenienti dai Monti Apalaches, negli USA.
E’ una bellissima bevuta quella che regala questo vino, annata duemilasei, non solo per la freschezza e la vibrante animosità gustativa nonostante i tredici anni alle spalle, un nonnulla per la longevità dei vini di Lopez de Heredia, ma soprattutto perchè il millesimo viene definito dagli annali aziendali ”atipico” e ”tremendamente moderno”, come se il sapore contemporaneo della storia fosse venuto fuori quasi inaspettatamente, in questa bottiglia più che mai.
Di colore rosso rubino ancora intenso e con vivi riflessi granato sull’unghia del vino nel bicchiere, il naso si rivela lentamente, fine, seducente, elegante; sa di frutta matura, richiama alla mente erbe officinali, sottili spezie fini, liquirizia. Il sorso è pacato, raffinato, ha buona tessitura e freschezza, è morbido ed equilibrato, regala in fondo una beva di rara eleganza, un sorso di personalità, suggestioni, gratitudine.
Bodegas R. López de Heredia Viña Tondonia Av. de Vizcaya, 3 Barrio de la Estación26200 Haro – España Fonte: Angelo Di Costanzo - L'Arcante