Jura, Roussillon e Barberino Val d’Elsa per i bianchi; Montalcino, La Morra e Panzano per i rossi.
Oppure mettiamola in questo modo: Labet, Gauby, Monsanto; Le Chiuse, Sassetti Livio Pertimali, Marcarini e Rampolla.
Ecco, in compagnia di vini così ho capito perché a settembre ha fatto sempre sole.
E il troppo sole – si sa – scatena le libere parole.
Côtes Catalanes Coume Gineste 2012 – Domaine Gauby
A rincorrerle tutte, le cose di cui sa, ti ci perdi. Meglio rinunciarci. Fai prima a dire che dentro Coume Gineste (2012) di Domaine Gauby c’è il prima e il dopo, l’oriente e l’occidente, il bianco e il nero, il reale e il trascendente.
Cazzarola, mille colori e mille voci in un bicchiere solo. Una vertigine, più che un vino!
Impressionante per come la materia si traveste fino ad abbracciare la consistenza di una nuvola, e impressionante per il modo in cui si infonde quella enorme, e ribadisco enorme, mineralità.
Un vino contundente, raro e prezioso come quegli amici che amano la condivisione (ogni riferimento a Claudio Corrieri è puramente voluto).