Su Clos de Gamot 2015 riesco a trovarmi in disaccordo contemporaneamente con La Revue du Vin de France 2018 e Le guide des meilleurs vins de France 2018, li rispetto ma credo più a me.
Dicono: “Siamo lontani dal fruttato primario o dal fascino della levigatezza” e “Ricorda(no) i grandi classici piemontesi e toscani”.
Dico: Buonissimo il fruttato diretto e netto di vaso con amarene Fabbri, perentorio e golosissimo, con anche altro ma la base è quella. NON ricorda lontanamente nessun piemontese o toscano, langhetto o chiantigiano, in nulla, non nelle acidità o nel corredo tannico, anzi avvolge e conquista per una levigatezza di nessuna banalità, una carezza adulta, seria.
Comprabile e consigliabile senza dubbio alcuno e, non banale, con altissima % di apprezzamento presso qualsiasi pubblico.
Fonte: Alessandro Morichetti