Il 2015 nel Veronese fu grand’annata, sappiatelo. Soprattutto per i rossi (e i rosati) fatti con la corvina. Vini che hanno bisogno di tempo, che evolveranno splendidamente, che sono a mio avviso classicissimi.
Quando si tratta di Valpolicella, la cartina di tornasole per la grand’annata è il Recioto. Vino difficilissimo da fare. Perché difficilissimo è trovargli quell’equilibrio che rende gli zuccheri non stucchevoli e fa anzi della dolcezza un segno di aristocratica classicità.
Capisco che queste parole possano sembrare un po’ oscure, ma non è mica facile descrivere un Recioto. Dico solo che non è un caso che l’Amarone sia figlio suo e che in passato fosse il Recioto il vino più quotato e mitizzato della Valpolicella.
Tutto questo per dire che il Recioto Classico 2015 di casa Antolini è buonissimo, a conferma della mia idea su quella vendemmia. Mora, prugnolo selvatico, amarena, fiori, tanta spezia, un pizzico di salinità. Zuccherosità tenuta a bada dalla freschezza. Sorso goloso. Mi piacerebbe riberlo fra qualche anno.
Se volete capire cos’è un Recioto classicheggiante, procuratevelo.