Fivi e il Mercato dei Vini in 19 assaggi da non perdere
Quella della Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, è una bella storia Italiana ed Europea in cui politica, territorio, dignità del lavoro e coraggio trovano una dimensione specifica ed una capacità d’azione ideale.
Nata il 17 luglio 2008 dall’iniziativa di alcuni Vignaioli italiani sostenuti eincoraggiati dai colleghi francesi, i Vignerons Indèpendants, riuniti da moltianni nella Cevi (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants),oggi può contare su 1100 produttori associati, da tutte le regioni italiane, perun totale di 11.000 ettari di vigneto, per una mediadi circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 milioni di bottiglie commercializzate e un fatturato totale che si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Mentre, per quanto riguarda l’aspetto più strettamente agricolo, è interessante notare la ripartizione della gestione degli 11.000 ettari di vigneto, condotti per il 51 % in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39 % secondo la viticoltura convenzionale.
La Fivi promuove da sempre molte iniziative in vari ambiti del mondo del vino. Tra le più recenti troviamo quellasulla semplificazione del nuovo disegno di legge sull’enoturismo: una materia fondamentale, che necessita di avere una normativa, ma senza inutili complicazioni. Ci sono poi quella sull’obbligo per i Consorzi che si avvalgono dell’erga omnesdi fornire una rendicontazione separata per le azioni di promozione della Denominazione e per finire la discussione sui decreti attuativi delnuovo Testo Unico sulla viticoltura e laproduzione del vino.
Il mercato dei vini
L’assiduo impegno politico fuori e dentro il parlamento è coadiuvato da un format di successo che è proprio quello del Mercato dei Vini in cui la vera formula vincente (testata in questi anni con molto successo presso lafiera di Piacenza) è rappresentata dal rapporto diretto che i vignaioli possono instaurare con i visitatori. La possibilità di acquistare direttamente i vini assaggiati a un prezzo concorrenziale può essere motivo di interesse, ma non è cero il solo: infatti è proprio in questo tempo e spazio, il mercato appunto, che spesso il nostro paese haavuto modo di appropriarsi e valorizzare il proprio patrimonio culturale. Il Mercato in Italia è un momento cheha un suo valore antropologico, un luogo fisico dove è ancora possibile praticare una condivisione reale e popolare.
In questo contesto è risultato molto interessante poter assaggiare nelle giornate di sabato 13 e domenica 14maggio, presso il Salone delle Fontane dell’Eur, i vini dei 212 vignaioli presenti, che per la prima volta nella lorostoria sono approdati nella Capitale. Una scelta giustificata proprio dalle parole del Presidente Fivi, Matilde Poggi,che ha sottolineato il valore istituzionale di questa scelta dichiarando che “spostarsi verso sud è per noi unapriorità ma anche un significato simbolico. A Roma hanno sede le istituzioni ed è lì che vogliamo far sentire sempre più la voce degli oltre mille Vignaioli indipendenti di tutta Italia”.
Gli assaggi del Mercato dei Vini rappresentano sempre un’occasione unica per scoprire le molte espressioni e interpretazioni del patrimonio ampelografico italiano. Tra questi è sempre possibile trovare le conferme delle molte eccellenze vitivinicole che fanno parte della Federazione assieme a un’esaltante scoperta della novità chefa sentire i più accaniti enofili dei veri e propri Indiana Jones del gusto.
Rossi
Sul piano dei rossi appare sempre più definita la prova dei vini ArPePe. Un nebbiolo di montagna che la famiglia Pellizzati–Perego restituisce con minuziosità e carattere. Vini golosi e complessi. Ne sono una prova Il rosso di Valtellina 2015, dalla grande bevibilità e L’Inferno fiamme antiche 2012 dal naso verticale e complesso dove note di cannella, rosa e liquirizia lasciano il passo a unsorso dalla bellissima tensione sapida e un tannino deciso ma integrato. Anice, erbe officinali e goudron invece compongono il naso de Il Sassella Rocce Rosse 2007 Riserva, dal sorso setoso e dinamico con un tannino saporito ed un finale armonico.
Fonte: Gambero Rosso